Non fidarti della str**** dell'interno 23 (2012-2013)
Trama
Una giovane ragazza di nome June, ingenua e buona, ottiene un posto di lavoro e si trasferisce nell’appartamento 23 di un grattacielo di New York. Qui, incontrerà Chloe, una ragazza sociopatica, amorale, ladra e truffatrice, una vera str****. Tra le due ragazze si instaura un legame e nasce una strana amicizia che migliorerà entrambe le ragazze. Alle loro vicende quotidiane si aggiunge spesso il miglior amico di Chloe, l’attore James Van Der Beek che cerca disperatamente di rilanciare la sua carriera.
Analisi e giudizio finale
Dopo un’estenuante serie di notifiche da parte di Netflix che mi consigliava questa serie,, mi convinco a guardarla con basse aspettative. Ammetto che il primo approccio non è stato dei migliori: una fotografia dai colori un po’ cupi e spenti che ci presenta una tipa dall’aspetto piuttosto pazzo che fa sesso con un ragazzo su una torta di compleanno. Fortunatamente non mi sono arreso subito.
La serie non è un capolavoro di certo ma è godibile, è leggera, forse complici anche i 20 minuti ad episodio, e ogni tanto strappa anche una risata. Di difetti ne ha tanti ma le critiche verranno poi. Approfondendo la trama della serie, troviamo questa tenera ragazza, che viene da una piccola cittadina di un piccolo Stato americano che si trova a combattere tra gli squali della città. Cerca un appartamento e va a vivere con una pazza, Chloe. All’inizio le cose non vanno molto bene: Chloe ogni tanto sembra comportarsi in maniera carina con June ma ogni suo comportamento si rivelerà essere solo un mezzo per i propri scopi personali. Andando avanti con gli episodi, le due ragazze instaurano uno strano rapporto di amicizia. June diventerà una ragazza più matura e più forte mentre Chloe capirà di possedere anche lei un cuore.
Nota positiva. Una nota di merito è l’espediente di far interpretare all’attore James Van Der Beek se stesso, nonostante con un carattere diverso. Nella serie, l’attore, visibilmente in crisi a livello di celebrità, per non svanire nell’anonimato, cercherà di escogitare i piani più disperati. Questo espediente risulta molto simpatico e godibile, riesce a dare un pizzico di pepe nei momenti più morti della serie ed è reso ancora più interessante dai riferimenti al passato dell’attore che aggiungono una nota di realismo al personaggio. Siamo abituati ai mondi perfetti delle Serie TV, quindi trovare un attore all’interno di una serie ci fa uscire un po’ dagli schemi. Nonostante il clichè dell’attore arrogante, la presenza, alquanto rara in altre serie TV, di un personaggio che interpreti un attore è una scelta azzeccata che dà un piccolo aiuto ad una serie non capolavoro.
Personaggi. I personaggi sono la mia prime lode e al tempo stesso la mia prima critica. L’evoluzione dei personaggi e dei rapporti che intercorrono tra loro durante la serie c’è, è marcata ma a volte incoerente e scontata. June si dimostrerà essere una ragazza in grado di tirar fuori un gran carattere, di essere sveglia e non più la ragazza ingenua e smisuratamente brava e ottimista che era al suo arrivo a New York. Mentre Chloe, magnificamente interpretata da Jessica Ritter che dà un’impressionante naturalezza al carattere, ogni tanto tradirà la sua natura sociopatica, truffaldina e di facili costumi, anche se nè lei nè June abbandoneranno i loro caratteri iniziali. Il problema della serie è che i personaggi troppe volte si atteggiano in maniera poco credibile e incoerente e la crescita caratteriale sembra a volte poco chiara e appare più come un mescolarsi di cose senza seguire un percorso preciso. Un’altra grande critica ai personaggi, forse la più grande critica che si possa fare alla serie, è l’eccessiva, estremamente eccessiva, stereotipizzazione dei personaggi. E’ veramente pesante e dà un grande senso di scontato a tutta la serie. June, la ragazza del piccolo staterello americano, ingenua, buona, amante della famiglia, brava ragazza che vuole solo un ragazzo per tutta la vita che si laurea e cerca lavoro a New York. Chloe, stereotipata più che altro per un rapporto di complementarità rispetto June, la ragazza di New York che sa come vivere la città, che va ad ogni party, che fa la bad girl e si fa mezza New York e si diverte. James Van Der Beek, attore che interpreta se stesso, che fa l’arrogante e il pieno di sè. Luther, l’assistente di James, che è omosessuale ed è innamorato dell’attore e lo segue in qualsiasi cosa. Eli, il vicino di casa, il classico ragazzo americano, non proprio in forma, pervertito. Non c’è nulla di nuovo nella serie, solo stereotipi usati e abusati.
Nota finale. Quello che rende guardabile e anche abbastanza divertente la serie è la creatività che hanno avuto gli autori nel variare gli episodi, che nonostante abbiano come protagonisti personaggi stereotipati, sono interessanti e quasi mai banali o ripetitivi. Un plauso va fatto anche agli attori che, a mio parere, interpretano in maniera impeccabili i loro personaggi. Sicuramente James van der Beek non si sarà dovuto impegnare troppo!
La serie, ahimè, è stata cancellata per scarsi ascolti dopo appena due stagioni. Non sarà un capolavoro ma è una sitcom semplice e, se vi accontentate, anche divertente. Se avete bisogno di uno svago d’estate vi consiglio volentieri di guardarla perchè non ve ne pentirete.
Trailer
Il nostro voto:
Trama | |
Scorrevolezza | |
Originalità | |
Intrattenimento | |
Fotografia | |
Personaggi/Attori | |
Media |